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al testo di Rosetta Sacchi
Settembre
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Più corto il giorno più triste il mio cammino. Accelera il passo prima del tramonto per la desiata quiete. Promessa che si rinnova tregua all’affanno del quotidiano vivere. Le fatiche smesse chiuse nel sacco torneranno domani come carboni tra la cenere. Vincono le allodole sul frinire delle cicale nelle ore d’afa, ma la brezza mitiga le sere in questo strascico d’estate prossimo a morire.
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Rosetta Sacchi
- 05/09/2020 17:18:00
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Grazie Dedalus per il tuo attento giudizio. In effetti è così. A volte bisogna fare una scelta tra privilegiare il ritmo, la musicalità e "sacrificarli" a favore dellespressione un po più rude di un concetto che esige toni forti affinchè possa avere la sua efficacia.
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Rosetta Sacchi
- 05/09/2020 17:11:00
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Grazie Camillo Bombardieri per il tuo passaggio.
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Dedalus
- 04/09/2020 22:49:00
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Ogni poesia ha una sua impostazione, un’interpretazione, o meglio un indirizzo, tutto suo da parte di chi la scrive e da parte di chi vuol cercarne una qualsiasi origine, perchè quando si scrive si tende a qualcosa, si invia un messaggio più o meno in chiaro. Talvolta si esprime un pensiero, o una riflessione, talaltra si estroflette uno stato danimo, ed in ogni caso è sempre chi scrive che dà una maggiore o minore importanza allimpostazione, magari trascurando il ritmo a favore di un contenuto ritenuto di maggior rilievo, ed il tutto con una certa destrezza, dimenticando regole e quantaltro a favore del concetto. Ed è così che in questa lirica abbiamo la conferma che il linguaggio è l’incarnazione di un pensiero e soprattutto il fenomeno della poiesis stessa. Le parole sono semplici, non costruite, essenziali, parlano di un periodo stagionale, con tutto ciò che comporta, descrivendo o meglio colorando uno sfondo su cui si incastra il quotidiano "Le fatiche smesse/chiuse nel sacco/torneranno domani". Molto bella.
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Camillo Bombardieri
- 04/09/2020 22:35:00
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Complimenti Rosetta Sacchi veramente bella
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